TRASPARENZE
Questi dipinti, senza data univoca di composizione, si riferiscono
ad un periodo che va dal 1998 ad oggi.
Le immagini, eseguite su lamine
trasparenti, consentono all'osservatore alcuni
possibili modi visivi.
Una percezione immediata del "vedere
davanti", una capacità d'iniziare
la prima sinergia con il "vedere attraverso" e
la possibilità di rafforzare e riposizionare l'ombra,
nel "vedere dietro".
Il "vedere davanti", proiettato in immagine sul
secondo piano, trasferisce la planarità in una scansione
dislocata nello spazio. Questa successione consente che,
al variare del punto di vista, la visualità possa
essere anche elemento dinamico del tempo.
La fruizione dell'insieme travalica i singoli elementi per
farsi propositiva assecondando la posizione, le gestualità
e l'iterazione dell'osservatore.
Rappresentazioni
Sono eseguite alcune rappresentazioni, con più
lavori, denominate: erosioni, zolle, genesi,
allocazioni e propagazioni.
Le erosioni
sono proposte, come immagini dello sfaldamento del paesaggio.
Un ambiente che, sottoposto nelle epoche a sottrazione e
inclusione di materiale, è costantemente modellato
per assumere configurazioni particolari, quasi oniriche.
Le zolle
illustrano una ridotta parte di microambiente composto di
steli, supportato dalle propaggini radicali e dal materiale
insediativo.
E' un accentuare la visualità del microcosmo per
veicolare una riflessione sulla complessità di coesistenza,
insita già in un'apparente semplice realtà.
Le genesi
individuano immagini prebiotiche di un inizio formativo
in cui tutto è modificabile, plasmabile.
Le allocazioni creano, con le forme,
un pensiero che può svilupparsi libero, senza essere
condizionato da schemi.
Le propagazioni
assumono la forma di molteplici segni grafici, in cui il
loro pigmento scorre in un continuo alimentarsi fino a che
il percorso fa da traccia al colore.
Marino Sponza
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